In qualità di Psicologo, il mio lavoro si esplica essenzialmente in due grandi aree: il sostegno empatico e l’insegnamento di nuove strategie finalizzate a superare il disagio.
Il sostegno si basa sull’ascolto attivo ed empatico da parte dello Psicologo, il quale sospende i propri giudizi e comunica empatia, interesse, comprensione dei contenuti e dei vissuti esplicitati dalla persona che ha di fronte. Contemporaneamente, chiarisce le aspettative e gli obiettivi del percorso, stimola la motivazione intrinseca al cambiamento e l’assunzione di un ruolo il più possibile attivo e partecipe da parte del paziente. Colloquio dopo colloquio, si costruisce un’ “alleanza di lavoro” tra Psicologo e paziente che ha come finalità condivisa la promozione di un funzionamento globale più efficiente, che consenta un maggior adattamento dell’individuo alla situazione stressante, qualsiasi essa sia. A tal fine, lo Psicologo stimola la persona a scoprire ed utilizzare le proprie risorse, contemporaneamente sostenendola nella fatica e nella frustrazione.
In una fase successiva, lo Psicologo promuove il potenziamento di quelle abilità trasversali che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito “Skills for life”. Si tratta di quelle conoscenze e competenze che consentono di affrontare in modo più sereno e funzionale i problemi, le pressioni, gli stress della vita quotidiana. Tra queste possiamo annoverare: la comunicazione efficace, il problem solving, le tecniche per la gestione dello stress e per la modulazione delle emozioni, le abilità di interazione efficace nei contesti interpersonali. In questa fase, cioè, lo Psicologo si pone come obiettivi l’empowerment (cioè il potenziamento) e la valorizzazione della persona, finalizzati ad un miglioramento del suo funzionamento globale, con evidenti ricadute positive in ambito relazionale, lavorativo, famigliare, affettivo.